Cara Lodovica, da oltre 5 anni sei a capo dell’Associazione “Io Non Ci Sto” e ti impegni, senza trarne profitto, nella lotta contro la violenza sulle donne. “Io Non Ci Sto” è spesso presente in televisione e riceve numerose richieste di aiuto. Sei soddisfatta dei risultati raggiunti dalla tua Associazione?
Molto. Purtroppo le richieste sono davvero tantissime e questo significa che la violenza sulle donne e sui più deboli, animali compresi, è una vera e propria tragedia sociale. Se ne parla tanto, troppo, ma le azioni concrete sono pochissime. Da parte dello Stato zero. Che vergogna!
Negli ultimi anni varie associazioni apparentemente senza fini di lucro sono state protagoniste di brutte vicende di speculazione, truffe ai danni dei donatori, corruzione con il mondo della politica. Tu hai mai dovuto lottare per difendere la reputazione ed i diritti della tua Associazione?
Purtroppo si. Una certa Mariateresa T. di Firenze aveva contraffatto il marchio della mia Associazione creandosi un clone con lo scopo di chiedere denaro in maniera illecita. Aveva inserito i suoi dati all’interno di vari siti internet supplicando donazioni e fingendo di svolgere attività in favore delle donne vittime di violenza. Nella realtà aveva semplicemente rubato l’identità della mia Associazione “Io Non Ci Sto”, la vera ed unica che esiste, per truffare gli utenti. Ma non le bastava e quindi si infilava anche nelle discoteche in giro per la Toscana e chiedeva soldi con un banchetto indossando, insieme alle sue amiche, canotte scollate con scritto ‘Io Non Ci Sto’ ed un alcolico in mano! Quando il mio team me l’ha segnalato non ci potevo credere. Ero e sono tutt’ora schifata! Ho ovviamente provveduto subito a far cessare le sue attività illecite e attraverso i miei legali le ho chiesto un risarcimento danni. Non ha nemmeno mai avuto la decenza di chiedere scusa, anzi. Ha pure avuto il coraggio di aggredirmi al telefono stile pazza scappata dal manicomio. Ecco, li riaprissero così almeno questa gente malata la smette di fare danni! Chi sfrutta la sofferenza altrui a proprio vantaggio deve essere punito dalla Legge con pene molto molto molto severe. Ovviamente tutto ciò che otterró dal risarcimento andrà in favore della mia Associazione.
Come si riconosce una Associazione “seria” da una Associazione truffaldina o comunque non legittimata ad agire nel sociale?
Innanzitutto bisogna diffidare subito di quelle che ti chiedono denaro. E’ ovvio che ogni Associazione che si sostiene da sola ha bisogno di aiuto da parte di tutti, anche economico, ma tale richiesta deve essere giustificata dalla testimonianza dell’operato tangibile di tali associazioni e deve essere sempre specificato per cosa vengono utilizzati i soldi.
Con anni di anticipo rispetto ai movimenti come “Me Too” la tua Associazione invitava le donne ad uscire allo scoperto e a denunciare le violenze subìte. Pensi che le donne di oggi siano più coraggiose rispetto al recente passato?
Sono dieci anni che cerco di spronare le donne, o chiunque possa aver subìto una violenza, a denunciare il proprio aguzzino. Il problema, però, rimane sempre quello che lo Stato è totalmente assente. Ti fai coraggio, vai a denunciare e da lì entri nel tunnel del sospetto, della solitudine, dell’abbandono. Le Forze dell’Ordine non fanno mai nulla, sono totalmente incapaci ad affrontare queste situazioni. La Magistratura sta sempre lì a puntarti il dito contro della serie: ‘Te la sei cercata’. E chi rappresenta questo Paese apre le piume davanti alle telecamere e se ne infischia totalmente. Lei non ha idea quante mail mi arrivano al giorno di donne che vorrebbero denunciare ma non lo fanno perchè sanno che verranno lasciate sole, abbandonate da chi ha il dovere di difenderle e proteggerle. Ecco, questo è uno dei motivi per cui mi fa più schifo l’Italia. Vai in Gran Bretagna a stalkerizzare una donna o a minacciarla e vedi che fine fai! E questo vale, purtroppo, anche per le violenze contro i bambini, gli animali, i disabili, gli anziani, i deboli in generale. Qui ci vuole una vera rivoluzione altroché!